UNHCR: Immagina di combattere il coronavirus senza acqua e sapone
Riceviamo e pubblichiamo questa comunicazione dell’Agenzia delle Nazioni Unite.
Un’emergenza senza confini si supera con un amore senza confini.
Ti scrivo oggi sperando che tu e i tuoi cari stiate bene. Sono Laura Iucci, Direttrice della Raccolta fondi per UNHCR, l’Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati in Italia.
In questo momento tutti, indistintamente, ci troviamo a vivere un periodo complicato, una nuova normalità.
L’emergenza non ha più confini, non è più altrove. È arrivata nel nostro paese cambiando la nostra vita. Non è facile per nessuno di noi, siamo preoccupati per noi stessi, per i nostri familiari vicini e lontani. Sono questi i momenti che ci fanno riscoprire l’importanza della solidarietà, dell’aiuto reciproco. E solamente una solidarietà senza confini ci farà superare una emergenza globale.
In pochi giorni, la pandemia COVID-19 ha quasi portato alla saturazione il sistema sanitario italiano, a partire dalle regioni del nord più colpite.
Immagina quanto tempo ci vorrebbe per far collassare i piccoli centri medici all’interno dei campi rifugiati, o i sistemi sanitari deboli di molti dei paesi che li ospitano.
Seguiamo tutte le regole di igiene e prevenzione, e laviamo le mani più di 20 volte al giorno. Ma se avessi disponibili solo 10-20 litri di acqua al giorno e nessun sapone o disinfettante, come faresti?
Rimaniamo a casa come unica e migliore misura di prevenzione per il propagarsi del virus. Ma come faresti se una casa non la avessi?
UNHCR è sul campo per prevenire la diffusione del coronavirus prima che sia troppo tardi, distribuendo sapone, acqua potabile, kit igienici.
Il virus potrebbe oggi arrivare in paesi dove guerre e conflitti non si fermeranno, paesi che non hanno la possibilità di garantire servizi sanitari adeguati, neanche minimi.
Sta toccando luoghi dove milioni di sfollati e rifugiati dispongono di poco più di 10 litri d’acqua al giorno in tutto, e l’igiene diventa un problema secondario davanti alla sete e alla fame; non hanno sapone né disinfettanti, non hanno una casa nella quale rimanere chiusi per evitare il contagio. I rifugiati non hanno il lusso del distanziamento sociale, e il coronavirus non discrimina.
Per questo oggi ti scrivo per chiederti di aiutarci a prevenire la diffusione del coronavirus nei campi rifugiati. Una cosa semplice come una saponetta può salvare migliaia di vite. So che è un momento difficile, ma so anche che gli italiani sono generosi e solidali, e che questo è il momento di rimanere uniti, e umani.
Aiutaci a distribuire kit igienici, acqua pulita e sapone. Aiutaci a salvare vite.
Con 21 euro puoi fornire kit di igiene e salute a 5 famiglie di rifugiati.
Unisciti a noi per combattere questa emergenza.
Uniti, tutti, ce la faremo.
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